ATTENZIONE – Il Consiglio del 22/11 discuterà anche una importante pratica “fuori sacco” (ritirata dal Sindaco nel Consiglio del 5/11), questa:
5 – SCHEMA DI ADDENDUM ALLA CONVENZIONE URBANISTICO-EDILIZIA, AI SENSI DELL’ART. 12 DELLA L.R. N. 10/2012 E S.M., PER LA REALIZZAZIONE DI VIABILITA’ RETROPORTUALE E NUOVI VARCHI DOGANALI IN COMUNE DI VADO LIGURE.-
Consiglio Comunale – 22 novembre 2019
Per ogni Consiglio Comunale motiviamo il nostro eventuale voto contrario a specifiche delibere.
Punto 2 all’Odg: Trattandosi di una pratica di bilancio abbiamo espresso voto contrario.
Il bilancio è uno strumento di programmazione di grande rilevanza politica e amministrativa, perché ci dà il quadro dei risultati attesi dall’Amministrazione, in termini di erogazione di servizi e soddisfacimento dei bisogni collettivi.
Poiché esso è correlato al Programma di mandato della maggioranza, profondamente diverso dal nostro per contenuto e approccio metodologico, abbiamo espresso voto contrario, come per tutte le altre pratiche relative al bilancio stesso.
(Questa motivazione è/sarà riportata in tutte le pratiche relative al bilancio)
Punto 5 all’Odg (quello fuori sacco): Ci siamo astenuti
Premessa: nel 2017 il Consiglio Comunale aveva votato una Convenzione tra Comune ed Autorità Portuale, relativa ad una futura viabilità: l’attuale via Trieste sarebbe diventata ad esclusivo uso portuale e, in cambio, l’A.P. avrebbe realizzato una strada alternativa (collegamento dal MOLO 8.44 alla via alla Costa).
Visti i ritardi accumulati da A.P., il Consiglio Comunale di oggi è stato chiamato a firmare una modifica della Convenzione e un nuovo cronoprogramma, che prevede un percorso provvisorio.
Ci siamo astenuti lasciando alla Maggioranza l’intera responsabilità dell’assenso perché, pur avendo evidenziato molte debolezze nella nuova Convenzione, comprendiamo che siamo in emergenza e che la pratica deve “necessariamente” passare prima del 12 dicembre (data di avvio dell’operatività della piattaforma); infatti, a partire da quella data, via Trieste non condurrà più sull’Aurelia ma terminerà all’ingresso del VIO; cioè servirà solo al traffico portuale.
È perciò interesse di Vado avere una strada alternativa.
Nel nostro intervento abbiamo rilevato quanto segue:
1) Abbiamo corretto alcune informazioni che negli ultimi mesi la stampa locale ha comunicato in modo inesatto:
-
- Nuova via Trieste: a lavori conclusi (ottobre 2022) le due viabilità (urbana e portuale) saranno sì separate ma bisogna tener presente che il nostro porto si trova in area urbana (ad es. la superstrada continuerà ad accogliere le due tipologie di traffico).
- Disponibilità parcheggi: mentre la stampa ha dato notizia di nuovi parcheggi per camion come contropartita ottenuta recentemente dal Comune, la delibera conferma che i parcheggi sono più o meno gli stessi già previsti nella delibera del 2017. Anzi, sono stati eliminati 8 stalli per mezzi leggeri; inoltre gli stalli per mezzi pesanti sono scesi da 38 a 35: numeri comunque irrisori rispetto alle potenzialità del terminal.
- Nuovo casello: fonti di stampa hanno dato notizie diverse di fine lavori: nel 2023 e nel 2024. In realtà tutto è rimasto ancora come previsto nell’aggiornamento dell’Accordo del 2017: ultimazione dei lavori nel 2022. La data è decisamente risibile, se si pensa che Autostrade deve ancora procedere al rilievo dell’area.
2) Abbiamo criticato i motivi addotti da Autorità Portuale per giustificare i ritardi accumulati.
A nostro parere si tratta di maldestri tentativi di salvare la faccia. Infatti parlare di “imprevisto e imprevedibile rinvenimento di manufatti materiali” e di “problematiche ambientali connesse ai terreni e alla falda” non è giustificabile se si conosce appena un po’ la storia del nostro territorio. Abbiamo inoltre affermato che se davvero i motivi del ritardo fossero stati fondati, il Sindaco, ragionevolmente dal suo punto di vista, avrebbe potuto comprendere, trovare nuovo accordo, rivedere i tempi bonariamente. Invece i rapporti con A.P. sembrano essersi via via guastati e il Sindaco, per ottenere il dovuto, si è dovuta servire di un incarico ad un legale, di una diffida, di una denuncia alla stampa con richiesta di Commissario…
Ben vengano estremi rimedi a mali estremi, ma ciò dimostra che la disponibilità della Giunta vadese verso la piattaforma non è ricambiata: ancora una volta Autorità Portuale non mostra alcun interesse per quanto dovuto a Vado in fatto di mitigazioni e compensazioni dell’opera. Il Comune ne esce sempre sconfitto.
3) Abbiamo individuato debolezze nella nuova Convenzione:
-
- Le modifiche apportate al cronoprogramma lo definiscono: “…in modo più rispondente alle necessità delle parti”. Ciò non è vero: il nuovo cronoprogramma risponde solamente alle “esigenze funzionali dell’opera”: il Sindaco avrebbe dovuto far depennare la frase poiché la necessità dei vadesi non è quella di allungare i tempi, ma di ottenere la strada alternativa definitiva al più presto.
- Penalità previste in caso di ritardi:
-
-
- Nel Consiglio Comunale del 4 novembre scorso, il Sindaco aveva ritirato questa pratica perché A.P. aveva deciso di svincolare dai ritardi la somma di € 200.000 prevista a favore del Comune. Invece oggi ha dovuto accettare.
- È rimasta l’ipotesi di un ritardo “superiore al biennio… per l’inizio dei lavori…”; nel caso, è previsto che il Comune possa rientrare in possesso della vecchia via Trieste. Riteniamo che si tratti di un’ipotesi ridicola perché via Trieste non sarà più collegata alla via Aurelia e quindi i cittadini di Vado a che scopo dovrebbero usarla? Arriverebbero solo sino ai cancelli del VIO e dovrebbero tornare indietro.
- A nostro parere, per i ritardi già accumulati, il Sindaco avrebbe dovuto chiedere, a risarcimento, un’anticipazione dei lavori relativi a porticciolo e cantieristica, che sono progetti autonomi rispetto alla piattaforma e che rivestono un importante interesse collettivo per l’incremento dell’occupazione e per una migliore immagine della nostra città.
Purtroppo la Giunta, pur convenendo su questa proposta, ha ritenuto improponibile fare la richiesta ad A.P.
In Sintesi: dopo aver fatto fuoco e fiamme, il Sindaco si è accontentata di una lettera di A.P. che conterrebbe “rassicurazioni sufficienti” e “delucidazioni che si ritengono satisfattive”; invece abbiamo dimostrato che si tratta quasi esclusivamente di conferme di precedenti delibere/accordi.
Abbiamo chiesto di ricevere spiegazioni al più presto e di essere eventualmente smentiti.
Inoltre abbiamo chiesto che, trimestralmente, il Responsabile di Settore riferisca al Consiglio Comunale in merito all’avanzamento lavori. La richiesta è stata accolta.