Consiglio Comunale straordinario – 26 maggio 2020
Per ogni Consiglio Comunale motiviamo il nostro eventuale voto contrario a specifiche delibere.
Punti 5-6 all’Odg: Benché si tratti di pratiche di bilancio abbiamo espresso voto favorevole poiché tutte le variazioni riguardavano interventi relativi all’emergenza COVID19.
Punto 7 all’Odg: Trattandosi di una pratica di bilancio abbiamo espresso voto contrario
Il bilancio è uno strumento di programmazione di grande rilevanza politica e amministrativa, perché ci dà il quadro dei risultati attesi dall’Amministrazione, in termini di erogazione di servizi e soddisfacimento dei bisogni collettivi.
Poiché esso è correlato al Programma di mandato della maggioranza, profondamente diverso dal nostro per contenuto e approccio metodologico, abbiamo espresso voto contrario, come per tutte le altre pratiche relative al bilancio stesso.
(Questa motivazione è/sarà riportata in tutte le pratiche relative al bilancio)
Punto 8 all’Odg: Nostra interrogazione sulla situazione di degrado dell’area del Forte San Lorenzo
Interrogazione forte san lorenzo (clicca per leggere)
Risposta interrogazione San Lorenzo (clicca per leggere)
Replica MeF a risposta Sindaco su degrado forte san lorenzo 26mag20 (clicca per leggere)
Punto 10 all’Odg: Interpellanza Zonizzazione acustica (clicca per leggere)
Risposta Zonizzazione acustica (clicca per leggere)
di seguito il nostro commento alla risposta ottenuta:
- Il passaggio di quella zona dalla classe acustica IV alla V era dovuto alla presenza del nastro trasportatore TRV (delibera 50 del Consiglio Comunale del 6/8/2001).
La nostra richiesta era che la zona tornasse in classe IV a seguito demolizione del nastro trasportatore. La risposta tecnica è stata che la semplice demolizione del nastro non modifica in alcun modo la classe di appartenenza. Solo oralmente ci è stato spiegato che quella delibera non era stata ben formulata, che la motivazione era troppo sintetica e perciò la decisione non era rappresentativa della situazione del territorio.
Quindi la nostra richiesta era legittima e il nostro non è stato un errore di interpretazione.
- Due delle norme citate nella risposta lasciano spazio all’interpretazione perché, da un lato “si devono evitare microsuddivisioni” dall’altro si devono evitare “aggregazioni troppo vaste e poco rappresentative”.
Questa zona del Gheia rimane quindi schiacciata tra due norme; mantenendola in classe V si spezza la sua continuità con l’abitato di Vado e di Porto Vado, che si trovano in classe IV.
A riprova del fatto che la nostra richiesta era volta a dare un segno di tutela minima e non certo a cancellarne le criticità, nella nostra replica abbiamo dato lettura delle caratteristiche della classe IV:
“aree di intensa attività umana. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e di uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie”.
Come si vede si tratta di una fedele fotografia della zona; la risposta esclusivamente tecnica non è per questo soddisfacente per il territorio.
- Il Decreto Porti citato nella risposta non c’entra nulla con la nostra interpellanza.
Quando sarà emanato, esentando la zona dai limiti, se ne prenderà atto.