Dic, 2024
DILLO A VIVERE VADO: Ex Cinema Ambra
Dic, 2024
Protesta contro il DECRETO SICUREZZA
Sabato 14 Dicembre 2024 è indetta a Roma una manifestazione nazionale di protesta contro il DECRETO “SICUREZZA” in via di approvazione al Senato, VIVERE VADO sostiene questa iniziativa per conservare il diritto al dissenso e alla protesta senza dover subire pericolose conseguenze!
Dic, 2024
ESPLOSIONE IN DEPOSITO ENI A CALENZANO COMUNICATO CONGIUNTO
ESPLOSIONE IN DEPOSITO ENI A CALENZANO COMUNICATO CONGIUNTO:
RETE NORIGASS NOGNL
PER IL CLIMA-FUORI DAL FOSSILE
Di fronte alla tragedia che si è consumata a Calenzano la mattina di oggi 9 dicembre, nella raffineria ENI in cui è esplosa un’autocisterna durante le manovre di carico e scarico, con un tragico bilancio di vittime, feriti e dispersi, il primo nostro pensiero non può che essere di profondo cordoglio per le persone che hanno perso la vita e di grande affetto e vicinanza a chi ha subito danni, fisici, materiali e psicologici.
La stessa vicinanza esprimiamo a tutte le lavoratrici e lavoratori dell’impianto e del settore, che si trovano esposti a drammatici eventi come questo.
Non dimentichiamo che le conseguenze per il territorio circostante e la salute delle persone che ci vivono, con la dispersione nell’aria di diossine, idrocarburi e loro derivati, rimarranno per un lungo periodo e non sono al momento quantificabili, ma indubbiamente rivestono un concreto pericolo, tanto che il Sindaco ha diramato l’ordine alla popolazione di non uscire di casa e non aprire le finestre.
Per altro, la legge (Direttiva Seveso 3), che va applicata in tutti i casi come questo impone norme tassative, fra le quali persino il divieto di consumare prodotti agricoli della zona, e tanto altro ancora.
Eventi come questo mettono in luce l’altissimo livello di pericolosità di tutte le strutture deputate al trasporto, lo stoccaggio e la lavorazione degli idrocarburi.
L’evento ci ricorda altri drammatici episodi avvenuti nel tempo in diversi luoghi del nostro Paese, che ancora oggi hanno ripercussioni sulla salute, sull’ambiente, sul disastro climatico e sulla qualità della vita.
Tutte vicende nelle quali le preoccupazioni delle popolazioni erano sempre state zittite garantendo che quelle strutture erano “sicure”.
Le norme di sicurezza sono a tutt’oggi inadeguate, i controlli sono evidentemente insufficienti; più ingenerale, continuare a stipare nei nostri territori un’infinità di impianti deputati alla gestione delle fonti energetiche fossili, rende tutto il Paese un’enorme area di alto rischio, rispetto alla quale andrebbero preparati, pubblicizzati, sperimentati dettagliatissimi piani di emergenza.
Sembra una vera e propria beffa, di fronte alla tragedia consumatasi oggi, il fatto che nelle settimane passate a Ravenna (altra area satura di strutture legate all’estrattivismo fossile) si è tenuta, per iniziativa della Prefettura, con grande risonanza mediatica, la simulazione non già di un incidente rilevante, ma di un possibile “attacco di ambientalisti” contro un impianto.
Ovviamente chiediamo che si inizi subito l’opera di bonifica delle zone colpite, ma anche di tutte le aree che presentano elementi di rischio d’incidente, di pericolo per la salute e di distruzione dell’ambiente; pretendiamo che si investa molto e molto di più sulla sicurezza e ci si decida a varare un vero Piano per la prevenzione degli incidenti nei posti di lavoro, che ogni anno sono causa di una vera e propria strage continuata; e soprattutto ribadiamo la convinzione che vada imboccata subito la strada di una vera transizione ecologica, a partire dall’abbattimento (e non la mistificazione delle “compensazioni”) delle emissioni inquinanti e climalteranti, che significa innanzi tutto stabilire una moratoria su tutti i progetti di espansione delle opere al servizio delle fonti fossili, e viceversa accelerare (senza mettere continui bastoni fra le ruote, come oggi avviene) i processi di riconversione verso un sistema basato sulle fonti rinnovabili e soprattutto sul risparmio energetico, l’efficientamento, la produzione diffusa e decentrata.
D’altronde, il consumo dei fossili, del gas in particolare, da anni sta diminuendo, ed è assurdo insistere nell’implementazione di strutture che vanno a vantaggio solamente del profitto dei colossi dell’estrattivismo.
La vita delle persone, la salute delle popolazioni, la tutela dell’ambiente, il futuro delle giovani generazioni, sono molto più importanti dei lauti profitti dei padroni del fossile.
9 dicembre 2024
VIVERE VADO aderisce alla Rete NoRigass NoGnl
Dic, 2024
Vivere Vado organizza una CENA NATALIZIA
VENERDÌ 13 DICEMBRE ore 19.00
presso la sede di Via Garibaldi 7
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POLENTA CON SALSICCIA
COTECHINO CON LENTICCHIE
TRIS DI DOLCI DELLA TRADIZIONE EUROPEA
VINO – SPUMANTE
EURO 20
MENÙ PREPARATO DA «SAPORI DI LIGURIA»
PRENOTAZIONI: 389.0309877
ENTRO MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE
Dic, 2024
GIORNATA DELLE GRANDI OPERE INUTILI, DANNOSE, IMPOSTE
8 dicembre
GIORNATA DELLE GRANDI OPERE
INUTILI, DANNOSE, IMPOSTE
È stato il Movimento NO TAV a scegliere questo giorno per ricordare l’8 dicembre 2005, data della liberazione del cantiere di Venaus.
Col tempo, a questa istanza si è aggiunta quella di garantire un futuro al nostro pianeta.
Anche quest’anno Vivere Vado partecipa alla Giornata ribadendo l’impegno di prendersi cura del territorio.
Impegno dimostrato anche recentemente, con la partecipazione al seminario del 30 novembre a Torino, organizzato dal Controsservatorio Valsusa, col titolo:
«Ambiente e grandi opere. Tra politica, movimenti e informazione»
Una fertile giornata di confronto tra esperienze significative di lotte territoriali.
Qui il link del video del seminario del 30 novembre 2024:
Maggiori info qui :
https://www.controsservatoriovalsusa.org/