Ottobre 2024
1) Fotografie a scendere verso ‘Na Torre
2) Fotografie a scendere lungo via Molini
Nel corso dell’ultimo anno il sottoscritto Movimento politico ha inviato le proprie osservazioni al progetto, ogni volta che la legge gliene ha dato la possibilità.
Decine di altri soggetti pubblici e privati lo hanno fatto a loro volta, ciascuno affrontando temi specifici: ambiente, sicurezza, economia…
A quale scopo? Il senso della norma che prevede le osservazioni è quello di utilizzare le risorse locali, con la loro diretta conoscenza del territorio, per rendere un progetto il più possibile condiviso: nel nostro caso le osservazioni – tecniche, scientifiche, amministrative – hanno permesso un articolato succedersi di integrazioni e modifiche migliorative di parecchi aspetti del progetto (che nella prima versione si era distinto per superficialità e approssimazione).
Quel che non è cambiato è il nocciolo del problema, che continua a vedere contrapposte le rispettive posizioni degli interlocutori: da una parte il Proponente, che “si porta avanti con il lavoro” avendo già attivato procedimenti di esproprio; dall’altra parte il territorio che, pur compatto nel rigettare in toto la proposta, sta responsabilmente utilizzando lo strumento delle osservazioni, col rischio di poter sembrare acquiescente ad esso, una volta risolti specifici problemi.
Si tratta di una lettura sbagliata che induce a pensare che tutto sia sotto il controllo di una regia capace di guidare con equilibrio la coppia di cavalli in corsa verso due diverse mete, sorpassando la protesta.
Questa situazione, tragicamente surreale, poggia su due fatti:
Per queste ragioni siamo convinti che il confronto con SNAM ormai sia sterile: ai fini del nostro obiettivo l’interlocutore giusto è la politica. E purtroppo a Vado abbiamo esperienza di tutti i raggiri, gli artifici che la politica sa mettere in atto per imporre un’opera avversata dalla popolazione. Abbiamo esperienza di come le valutazioni dei tecnici del territorio siano state guardate con sufficienza se non irrise dai tecnici dei Proponenti, salvo poi risultare perfettamente confermate alla prova dei fatti: vedasi l’erosione della spiaggia tra Vado e Savona iniziata nel levante di Vado e destinata a compromettere l’intera spiaggia.
Per queste ragioni Vivere Vado oggi, per la prima volta, esce dal teatrino presentando questo scritto invece di osservazioni puntuali.
Siamo consapevoli di non poterci attendere risposta da SNAM, ma tanto dovevamo comunicare affinché questo nostro sopravvenuto silenzio non fosse interpretato come disinteresse o, peggio, come raggiunta accettazione del progetto.
Qui il testo integrale inviato al MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA DIREZIONE GENERALE VALUTAZIONI AMBIENTALI: osservazioni-rigassificatore_2024_10_27.pdf
Nell’agosto 2023 la protesta popolare è nata per opporsi al progetto voluto dal presidente Toti, che ha proposto la Liguria per accreditarsi presso Meloni, e dal sindaco Giuliano che ha dato disponibilità al progetto per accreditarsi presso Toti; in ciò è stata sostenuta da una Giunta e da una maggioranza targate PD:
TUTTI loro sapevano del progetto, TUTTI loro hanno taciuto.
Il PD savonese – con rare eccezioni – si è tenuto ben lontano dalla protesta dichiarando di non essere il partito del NO e limitandosi a proporre modifiche progettuali di dettaglio. (Tra gli altri che contano in provincia, Confindustria dichiarò essere una follia pensare di fare a meno del rigassificatore, e precisamente di collocarlo a Vado).
Questo per dare un’idea dei due fronti.
Al consolidarsi della protesta e all’avvicinarsi delle elezioni amministrative, il PD ha capito che era necessario aggregarsi al NO per mantenersi in sella; e così, ecco il cambio di campo: dichiarazioni di appoggio alla protesta e, per qualche audace, presenza alle manifestazioni: prima defilato poi sui palchi: un ripensamento apprezzabile se fosse stato presentato per quel che era, senza spergiurare di essere sempre stati lì.
Dalla primavera, l’affare Toti e la prospettiva di elezioni regionali anticipate hanno offerto anche alla destra l’occasione propizia per proclamare il proprio NO.
Ecco le diverse posizioni delle diverse liste sul tema rigassificatore.
Liguri a testa alta, Andrea Orlando
“Dovrà dirsi no anche all’impianto di rigassificazione a Vado Ligure e all’ampliamento del sito di Panigaglia per il quale va prevista la dismissione“. (pag. 50)
Uniti per la Costituzione, Nicola Morra
“No al rigassificatore di Vado e sì al gas russo!” (pag.1)
Democrazia Sovrana Popolare, Francesco Toscano
“No al rigassificatore di Vado Ligure. DSP è schierata fin dall’inizio contro questo progetto: né qui, né altrove. No al deturpamento del territorio, no al finto ecologismo della ‘green economy’. I cittadini non devono pagare le conseguenze delle scelte scriteriate di politica estera”.
Al lavoro per la Liguria, Marco Bucci
Il rigassificatore non è citato.
Non abbiamo reperito i programmi delle seguenti liste:
Partito Comunista dei Lavoratori, Marco Ferrando
Per l’Alternativa, Nicola Rollando
Partito Popolare del Nord, Maria Antonietta Cella
Indipendenza, Alessandro Rosson
Forza del Popolo, Davide Felice
Come si vede, mancando l’approfondimento (pure a disposizione per la quantità delle osservazioni) è difficile capire come si muoveranno le liste contrarie per fermare il progetto.
Sappiamo però che cosa dovremo fare noi, associazioni e cittadini contrari all’impianto.
Dovremo stare col fiato sul collo a chiunque sarà presidente.
Vivere Vado ribadirà con forza che il rigassificatore non deve venire qui né restare a Piombino, perché in entrambi i casi la collocazione è troppo vicina all’abitato e perché non siamo nimbysti: sarebbe vergognoso vincere sulle spalle di un territorio martoriato come il nostro e che come il nostro ha lottato per far valere i propri diritti: una guerra tra poveri umilia chi la combatte e fa il gioco di chi vuole continuare ad agire in dispregio della volontà popolare.
Finora sono state le associazioni, le persone comuni a tutelare il territorio studiando i documenti, autotassandosi per organizzare convegni e manifestazioni: sono loro, siamo noi, che dobbiamo resistere ad oltranza, anche in barba al Decreto Sicurezza.
A pochi giorni dal voto, a richiesta chiariamo la posizione di Vivere Vado.
In quanto forza locale non abbiamo mai dato ufficialmente indicazioni di voto nelle diverse tornate elettorali; in questo caso la presenza di Nicola Morra, candidato e consigliere eletto a Vado nella nostra lista, segna una differenza perché la sua proposta è in linea con le istanze storiche di Vivere Vado: in primo luogo la legalità e il contrasto alla corruzione.
Ricordiamo che la nostra relazione con Morra è nata proprio perché è stato il primo firmatario di nostri esposti sulla piattaforma.
Siamo perfettamente consapevoli che non esiste alcuna possibilità che diventi presidente.
Per questo motivo, a chi ci ha espresso il timore che il voto a Uniti per la Costituzione sia dispersivo, abbiamo detto della possibilità del voto disgiunto che può permettere a Morra di diventare consigliere, anche in presenza di presidente di altra lista.
Buon voto.
Un tema che ci sta sempre a cuore! (chi vuole documentarsi sulle nostre prese di posizione in merito clicchi QUI)
1. Articolo – IL SECOLO di sabato 19 ottobre 2024
2. Lettera di Roberto Cuneo al sindaco Russo:
Gentile Avv. Russo,
sul Secolo XIX di oggi viene trattata la erosione della spiaggia di Zinola.
L’Assessore Parodi afferma che non sa a cosa si debbano questi cambiamenti.
Noi lo sappiamo benissimo (e lo sa anche l’Autorità Portuale) e lo segnalammo al Sindaco di Savona con la lettera che allego (2018). Il nostro documento si basava soprattutto sullo studio dell’Ing. Sirito, grande esperto a livello internazionale e sulla relazione dell’Ing. Tondello dell’Università di Padova.
Ricordo che nel documento finale dell’Inchiesta Pubblica, richiesta da Italia Nostra e da WWF, era previsto l’impegno dell’Autorità Portuale a ripascere tutte le erosioni dovute alla piattaforma. Anche nella relazione del Comitato Tecnico Regionale per l’inchiesto pubblica è previsto il futuro fenomeno erosivo.
In estrema sintesi l’erosione è dovuta a quanto segue:
– L’apporto di sabbia alla spiaggia tra Capo Vado e Priamar viene dal torrente Quiliano;
– Per secoli l’equilibrio della spiaggia fu dovuto all’alternanza delle mareggiate di Scirocco che spostano la sabbia verso ponente e le mareggiate di Libeccio che spostano la sabbia verso levante (le correnti evocate dal Dr. Parodi non c’entrano niente);
– Gli interventi su Capo Vado per lo spostamento della diga foranea (sono già stati sistemati alcuni cassoni) riducono l’esposizione della foce del Quiliano alle mareggiate di Libeccio mentre lasciano immutate le conseguenze delle mareggiate di Scirocco (i disegni degli studi di Sirito e di Tondello sono chiarissimi);
– La sabbia si accumulerà verso Vado interrando parte significativa del golfo e mancherà inizialmente alla Natarella e poi su tutto il litorale savonese.
A seguito della nostra lettera non c’è stata un’azione concreta da parte del Comune di Savona.
Abbiamo tutta la documentazione.
Disponiamo anche una presentazione Power Point per illustrare quanto sopra.
Suggerimmo di rinunciare alla diga e tollerare un paio di giorni annui di indisponibilità della Piattaforma (che sarà strutturalmente poco utilizzata per le gravi carenze progettuali). Si potrebbe riprendere questa idea. Altrimenti si dovrà pensare ad un ripetuto trasporto da ponente a levante della sabbia (come ipotizzato dall’Università di Genova DICCA).
Cordiali saluti
Roberto Cuneo
Italia Nostra
Consigliere Comunale di Vado Ligure per Vivere Vado
3. Articolo – IL SECOLO di domenica 20 ottobre 2024.
Il miglioramento del decoro urbano è un obiettivo presente nei due programmi elettorali delle scorse elezioni.
Sul tema, Vivere Vado aveva organizzato ad aprile un incontro pubblico durante il quale aveva esposto le proprie considerazioni in merito e presentato un reportage fotografico che, limitatamente alla via Aurelia e al centro città, documentava gli interventi più semplici e immediati che, a costo zero, col semplice intervento delle squadre comunali, avrebbero dato un segno tangibile di recuperata attenzione al territorio.
Certamente si trattava di scelte opinabili: altri occhi avrebbero potuto cogliere altre priorità.
Altri occhi ancora non avrebbero visto nulla e non sarebbero intervenuti su nulla: è il caso di questa maggioranza che, a distanza di 4 mesi dall’insediamento, è rimasta inerme: è incontestabile il fatto che neppure un intervento è stato eseguito sulla fascia di territorio da noi considerata.
Di seguito riproponiamo esempi di non decoro urbano che, da aprile ad oggi, sono rimasti tali e quali.
La perdita di decoro urbano è perdita di dignità e di appartenenza:
non fa sentire nostra la cosa pubblica.
Una città pulita e curata è un diritto.
P.S. Nell’ultima variazione di bilancio (Consiglio comunale del 30/9/2024) sono stati deliberati stanziamenti specifici per il rifacimento dei “tappeti” deteriorati sulla passeggiata a mare e per nuovi arredi in via Gramsci.
Condividiamo pienamente il primo obiettivo; sul secondo esprimeremo la nostra opinione nel momento in cui gli acquisti saranno fatti.