CANAVESE SANTO SUBITO!
(a proposito dell’intervista dell’8 gennaio su Il Secolo xix)
Non sappiamo con quali azioni Canavese avrebbe voluto difendere Savona da Genova; sappiamo certamente che fino a che l’Autorità Portuale di Savona è stata in mano sua, Vado Ligure ha pagato un prezzo altissimo, le cui conseguenze sono tangibili oggi e lo saranno purtroppo per decenni a venire.
Molti, a Vado e non solo a Vado (compreso chi scrive), auspicavano l’accorpamento (quello che Canavese chiama “annessione”), proprio nella speranza di evitare la prosecuzione della gestione spregiudicata tipo Canavese, il cui primo obiettivo è sempre stato quello di avere piena libertà di manovra per interessi propri.
Un esempio esemplare di uomo che pare solo al comando, e invece obbedisce ad altri più potenti.
Per questo motivo avevamo contestato la scelta del sindaco Caprioglio, confermata dal sindaco Russo, di designare proprio Canavese quale rappresentante del porto di Savona-Vado nel Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale: non ci avrebbe difeso.
A conferma della nostra ragione, c’è il passaggio dell’intervista sul rigassificatore: il rappresentante di Savona-Vado-Bergeggi-Albissola si permette di parlare a titolo personale.
Che cosa ne pensa Russo?
Batta un colpo e ricordi a Canavese il suo ruolo; o meglio, lo sostituisca.
Spiace constatare che anche il giornalista non ha saputo/voluto sollevare questa evidente contraddizione.
Riguardo alla squallida accusa circa il pagamento dei ricorsi, si tranquillizzino i pochi lettori ancora così sprovveduti da poterci credere prezzolati: i ricorsi dei comitati sono stati pagati INTERAMENTE dalle donazioni dei cittadini: un fatto certo incomprensibile per Canavese perché lontano dalla sua cultura, caratterizzata dal fare tutto per tornaconto personale (o del fratello Paolo), e di farlo sempre con una volpe o due sotto l’ascella.
Su un punto siamo d’accordo con Canavese: mai fidarsi ciecamente degli studi, anche autorevoli. A riprova citiamo solo due casi, tra i tanti, troppi, che hanno interessato Vado e che sono ben chiari nella memoria:
– i tecnici di APM avevano certificato che l’interramento della piattaforma non avrebbe provocato alcun danno; la situazione della spiaggia vadese di levante oggi certifica altro .
– il RINA aveva validato i volumi di traffico che Maersk si impegnava a raggiungere CONFIDANDO NELLE DICHIARAZIONI della stessa Maersk (Sic!)
Oggi sull’occupazione Canavese dichiara che a Vado “i posti di lavoro ci sono”: anche questa è una affermazione che il giornalista prende come oro colato; ci sarebbe stata bene una domanda su quanti e quali posti di lavoro rispetto alle previsioni dello stesso Canavese.
Oggi non basta lo spazio di un articolo per elencare la sequenza di balle raccontate da Canavese sul tema occupazione; ci impegniamo a ricordarle a breve ai nostri lettori.
P.S
Per par condicio informiamo che altri egregi soggetti del territorio hanno fiancheggiato Canavese nelle sue imprese: ci occuperemo anche di loro.