MOBILITAZIONE CONTRO IL RIGASSIFICATORE: BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

A quasi quattro mesi dallo scoppio della notizia, il nostro territorio continua ad essere al centro della cronaca per le numerose iniziative di protesta da parte di molteplici soggetti a diverso titolo contrari al progetto.

Questo risveglio generale, questa voglia di esserci e di contare non può che rallegrarci, ma deve contemporaneamente essere accompagnata da uno sguardo particolarmente lucido, che – sulle prospettive future del progetto – vada al di là delle apparenze.

Vi spieghiamo il nostro perché.

 

Fabio GILARDI

Sull’ex vice sindaco, Gilardi, a furor di popolo soprannominato “a sua insaputa“, abbiamo già scritto.

Registriamo che il Partito è impegnato a renderlo presentabile accompagnandolo nelle sue prime uscite pubbliche.

Lo ha fatto con l’incontro previsto (ma non ancora tenutosi) a Porto Vado: nel programma il suo nome è stato CAUTAMENTE inserito piccolo, al fondo, con quello di Russo a fare da richiamo.

MA NOI NON DIMENTICHIAMO che anche Russo è stato trascinato a dire il suo NO, al momento ancora formalmente relativo al progetto “attuale” (vedi delibera Consiglio comunale di Savona). Eppure, per la manifestazione dell’11 novembre scorso, è stato indicato addirittura come “guida” della protesta.

Lo ha fatto con la stessa manifestazione, dove è CAUTAMENTE comparso sotto l’unica bandiera presente del PD, e attorniato dal quadrato dei suoi fedeli.

MA NOI NON DIMENTICHIAMO che, in coerenza con le sue posizioni passate, ha ribadito che “attende il responso della VIA”, esattamente come Toti: la VIA come supremo oracolo cui appellarsi per delegare scelte difficili.

 

Roberto ARBOSCELLO

Anche il consigliere regionale ci ha pensato qualche mese prima di prendere posizione, ben dopo che lo avevano fatto altri della sua parte politica, ad esempio i consiglieri Gianni Pastorino e Ferruccio Sansa. Ad agosto aveva dichiarato: “Sono contrario ai no ideologici, ma non possono neanche esistere i sì senza condizioni”. (Leggasi compensazioni). Quando però ha capito che il NO era la strada vincente per dare ossigeno a se stesso e al Partito, si è scatenato in più di una iniziativa:

Ha reso noto il problema dell’ampliamento dell’Area Marina Protetta.

MA NOI NON DIMENTICHIAMO che l’Amministrazione di Bergeggi, di cui Arboscello ha fatto parte dal 2009 come consigliere e dal 2014 come sindaco, non ha mai sollevato una qualsiasi questione di incompatibilità dell’AMP con la piattaforma Maersk.

Lo stesso dicasi per il deposito GNL previsto in area portuale (Comune di Bergeggi): silenzio assordante come Consigliere regionale, mentre Rebagliati, suo successore a sindaco ora approdato al gruppo dei contrari, si era all’inizio dichiarata aperta al dialogo, per trovare “un giusto punto di equilibrio”. (Leggasi compensazioni).

Ha organizzato una conferenza stampa in cui ha affermato che le ragioni dello spostamento della Golar Tundra sono solo politiche: non vorremmo dover leggere questa affermazione come un “lasciamola a Piombino”, in contrasto con quanto affermato da Natale, segretario regionale PD, sulla non-emergenza del gas.

Ha avviato una raccolta firme online: la scelta era già stata intrapresa fin dai primi giorni da altri soggetti; sarebbe interessante sapere se Arboscello aveva firmato quelle raccolte.

 

CONCLUSIONE

Manteniamo uno sguardo preoccupato sul futuro del progetto

soprattutto per l’esperienza maturata sulla piattaforma portuale

 

Non sottovalutiamo la differenza tra le due situazioni: a contrastare la piattaforma c’eravamo solo noi vadesi (o meglio “parte” dei vadesi) perché tutti gli altri erano dall’altra parte: il Governo centrale, la Regione Liguria (anche se di diverso colore rispetto all’attuale), il Comune di Vado e quelli vicini, i sindacati, le categorie economiche, la stampa: una cordata che, per consentire la realizzazione del progetto, ha fatto scempio di legalità, democrazia, rispetto della propria parola e della propria firma.

Oggi invece l’alleanza di chi si oppone è molto ampia; e soprattutto in prima fila ci sono i Comuni, anello forte della catena.

È perciò doveroso conservare una dose di ottimismo, ma la solita esperienza ci avverte che qualcuno degli odierni contestatori sarà pronto a dire di sì, spacciando per vittoria l’ottenimento di qualche modifica progettuale: ci sono indizi sufficienti per presumere che tra loro ci sarà il PD.

PERCHÉ NOI NON DIMENTICHIAMO:

chi ha stracciato la volontà dei vadesi espressa con la consultazione popolare del 2008

chi ha appoggiato per nove anni la dissennata politica industrialista di Giuliano e della sua Giunta, gestita nella più assoluta riservatezza

chi – pavido complice – non ha aperto bocca di fronte all’appoggio dato da Giuliano a Toti nel 2020.

 

Quindi braccia aperte a chiunque

sposi la causa dell’opposizione al rigassificatore

consapevoli però che qualcuno scenderà ad una prossima fermata

tentando di farci ingoiare la nuova pillola.

 

 

Novembre 2023

AI VADESI APPELLO ALLA MOBILITAZIONE

 

AI VADESI
APPELLO ALLA MOBILITAZIONE

Sabato 11 novembre, a Savona, manifestazione contro il rigassificatore.

Molti soggetti pubblici del territorio (sindaci, associazioni, partiti) hanno già espresso il loro NO, anche sulla spinta della larga protesta popolare. Aspettiamo che, nell’occasione, altre istituzioni si uniscano facendo sentire la loro voce contraria al progetto.
TUTTI IN PIAZZA DOMANI PER RIBADIRE:
NO a ricatti su inesistenti emergenze energetiche.
SÌ ad una informazione chiara, corretta ed esaustiva.
NO alle fonti fossili.
SÌ a fonti rinnovabili.
NO all’aumento delle servitù.
SÌ a scelte di prudenza.
NO alla politica asservita alle lobby e interessata solo alla carriera dei singoli.
SÌ a scelte strategiche condivise dalle comunità che poi dovrebbero pagarne i costi.
NO a divisioni nel fronte a difesa della salute, del mare e di tutto l’’ambiente .
SÌ ad un maggiore equilibrio territoriale nella distribuzione delle servitù, e solo se indispensabili al bene comune.
NO al miraggio di compensazioni.
SÌ al diritto a risarcimenti per i danni già subiti.

SABATO 11, ORE 14,30
TUTTI A SAVONA,
IN PIAZZA MAMELI.

servizio di IVG sulla manifestazione e la risposta di Toti alle proteste – servizio di telenord

NOTIZIE DALLA DISCARICA DI BOSSARINO

Contro la voracità diffusa e il disprezzo delle regole, cittadini e istituzioni devono tenere costantemente gli occhi aperti.

Segnaliamo una recente notizia sulla discarica di Bossarino e le sanzioni erogate dalla Provincia di SV su segnalazioni di ARPAL passata forse un po’ sotto silenzio

qui il PDF dello stesso articolo

MANIFESTAZIONE CONTRO IL RIGASSIFICATORE

LA MANIFESTAZIONE DELL’11 NOVEMBRE ’23  A SAVONA E’ ORGANIZZATA DAL

COORDINAMENTO NO-RIGASSIFICATORE

DI CUI VIVERE VADO FA PARTE,

SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE 

qui puoi scaricare la locandina in pdf da stampare e diffondere

 

nei giorni precedenti e successivi segnaliamo alcune iniziative da seguire

 

qui (savonanews) e qui (IVG) il resoconto e le immagini del “funerale” 31 ott. 2023

 

il video completo della serata ai Serenella 16 nov. 2023 QUALE ENERGIA PER IL FUTURO

IL SINDACO GIULIANO E LA SUA GIUNTA ERANO O NO A CONOSCENZADEL PROGETTO RIGASSIFICATORE?

Continua ad imporsi, per la sua attualità, la seguente domanda:

IL SINDACO GIULIANO E LA SUA GIUNTA ERANO O NO A CONOSCENZA DEL PROGETTO RIGASSIFICATORE (prima che la notizia divenisse di dominio pubblico)?

 L’evidenza dei fatti e la logica più elementare dicono di sì perché…

 

  1. PERCHÉ TOTI NON È UNO STUPIDO SPROVVEDUTO

Sicuramente il Presidente non avrebbe comunicato al Governo la disponibilità ad accogliere il rigassificatore a Vado se prima non si fosse accertato del consenso del Sindaco. Che figura avrebbe fatto se, dopo aver avviato le pratiche esecutive,  la risposta dell’Amministrazione fosse stata un no?

La sua carriera governativa sarebbe stata compromessa!

Quindi la scelta del sito di Vado, prima che tecnica, è stata politica.

 

  1. PERCHÉ GIULIANO È AVIDA DI POTERE

Il Sindaco di Vado si è ripetutamente e ostentatamente dichiarata Pimby: “Per favore venite nel mio giardino“. Di conseguenza ha detto sì alla piattaforma interrata, sì all’ampliamento delle discariche, sì alla chiusura di via Sabazia,  sì al cantiere cassoni…

Tutte decisioni, lo abbiamo scritto in tempi non sospetti, finalizzate non allo sviluppo dell’economia ma all’interesse personale di  accreditarsi per scalare un posto di potere. In questa prospettiva deve essere letto il suo appoggio a Toti.

Dopo i primi anni di idillio, però, i rapporti tra i due si  erano raffreddati, tanto che Giuliano aveva dovuto sperare nella possibilità di un terzo mandato da Sindaco; con ciò distruggendo le aspettative del suo vice, che già stava esercitandosi con la fascia tricolore: nel Palazzo di Vado è cosa nota che, in quel periodo, in Giunta volavano gli stracci.

Per fortuna di Sindaco e vicesindaco, a sbloccare la situazione sono intervenuti i nuovi progetti: GNL, cantiere cassoni e soprattutto  rigassificatore: quest’ultimo sì, quale prova di fedeltà a Toti, ha permesso al nostro Sindaco di ottenere un posto appetibile in Regione allontanando lo spettro di tornare a lavorare come dipendente del Comune di Bergeggi; a Gilardi ha riaperto la porta alla poltrona.

Così i conti sono tornati per entrambi.

 

  1. PERCHÉ GILARDI È UN DISCEPOLO AMMAESTRATO DA GIULIANO.

L’ex vicesindaco il giorno seguente la notizia del progetto ha dichiarato: “Non è un no a priori, non è un sì condizionato, valuteremo il progetto“. E, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, ha sottolineato sia il fatto che si tratta di una questione nazionale, sia la necessità di valutare sicurezza, ambiente e ricadute economiche e occupazionali. (TG3 Liguria 19/7/2023)

Insomma si è tenuto sulle generali secondo il solito ”schema Giuliano”, che avrebbe poi visto il solito accordo per l’accettazione del progetto come grande opportunità  per lo sviluppo del territorio (salvo il successivo non rispetto dell’ accordo e il tentativo di recuperarlo attraverso l’accettazione di una nuova  servitù).

Questa volta però, a rompere lo schema e le uova nel paniere, è arrivata la protesta popolare. Così Gilardi si è eclissato  a meditare sul da farsi.

È ricomparso dopo due mesi, il 27 settembre, con la giustificazione che “era lontano dalla Liguria“, benché  in realtà avesse finito le ferie ad agosto.

La sua posizione, nel frattempo, era diventata netta: “Così a scatola chiusa la nostra posizione non può che essere contraria“. Ma quale scatola chiusa! A quella data il progetto era stranoto e addirittura era già scaduto il termine per la presentazione delle osservazioni.

Quindi il suo riposizionarsi è un patetico quanto maldestro tentativo

di riconquistare uno spazio politico.

Altrettanto censurabile, per chi conosce il suo operato (o meglio il suo non operato) l’affermazione: “Vogliamo garanzie che il nuovo Piano Regolatore Portuale abbia l’indirizzo primario della sostenibilità e del miglioramento ambientale garantendo non solo le attività ma anche i cittadini“.

Negli ultimi nove anni Giuliano, Gilardi & C. hanno  garantito solo se stessi e mai i cittadini: nello specifico, informiamo che sul nuovo Piano Regolatore Portuale non hanno mosso un dito a difesa degli accordi e della comunità: anche le osservazioni presentate da Vivere Vado sono state ignorate.

 

Se il PD intende rifarsi una verginità a Vado

non può pretendere di farlo con la candidatura di Fabio Gilardi,

che è tutto tranne che vergine e innocente:

come continuatore delle politiche di Giuliano sarebbe un pessimo Sindaco.

Ciò vale anche per tutti quelli che si sono compromessi con l’ancien régime,

e che stanno cercando di rifarsi una verginità.

Su di loro per ora stendiamo un velo pietoso.

 

UNA RICOSTRUZIONE ALTERNATIVA

Qualcuno sui social ha pubblicato una “ricostruzione verosimile” di quanto sarebbe accaduto, spiegando che Giuliano  avrebbe presentato alla Giunta il pacchetto rigassificatore già confezionato, e chiesto ai colleghi una semplice presa d’atto.

L’ipotesi non è credibile perché per nove anni la maggioranza ha mostrato coesione senza alcun sussurro di dissenso, sempre allineata sul silenzio-assenso. Siamo convinti che anche questa volta l’intenzione era di fare tutto “aumma aumma”, e tutti felici e contenti: una perché diventata Commissario ai rifiuti, l’altro perché sicuro di poter diventare Sindaco.

E tutti sicuri che anche questa volta i vadesi avrebbero taciuto

e alle prossime elezioni si sarebbero affidati ancora agli stessi nomi.

 

Vado Ligure, 12 ottobre 2023

 

Vado ritrova dignità grazie al Commissario!

Vado ritrova dignità grazie al Commissario!
Dopo 9 anni di amministrazione Giuliano, durante i quali le osservazioni del Comune di Vado si sono limitate, al massimo, a chiedere compensazioni in denaro,
un plauso al Commissario prefettizio che ha ricordato la responsabilità del sindaco in tema di salute collettiva.