Leggi qui Articolo de LA STAMPA 10MAG23
Senza entrare nel merito dei “cassoni sì cassoni no” (ne abbiamo già parlato qui), la dichiarazione del sindaco riportata dai giornali di oggi, conferma la sua sfacciata capacità di falsificare la realtà.
Giuliano sostiene che:
1. ” I sindaci e la collettività hanno sempre discusso e valutato“. NON È VERO.
Nella storia di Vado l’unico confronto con i cittadini si è avuto sulla piattaforma; una consultazione popolare prima strappata a forza dalle mani di Giacobbe e Giuliano grazie alla pressione cittadina, e poi disattesa nel risultato, ad opera degli stessi.
Durante i suoi mandati Giuliano ha continuato a decidere in totale autonomia, salvo accordarsi direttamente con i proponenti, ben lontana dalla collettività.
Questi gli esempi più eclatanti:
– l’interramento della piattaforma
– l’ampliamento delle discariche Boscaccio e Bossarino
– la posizione sul potenziamento di Tirreno Power
– la chiusura di via Sabazia
2. ” Serve un protocollo preciso“.
Giuliano la racconta a suo modo, ma noi ricordiamo che:
– Con l’accordo del 2008, aveva spacciato per “garantito il rispetto di ogni singolo impegno” attraverso una campagna di rendering e banchetti pubblicitari
– Nel 2018 sull’aggiornamento dello stesso accordo dichiarava: ” Rivendichiamo la ridefinizione dell’accordo di programma che porta, grazie alla nostra proposta, precise garanzie temporali ed economiche per la puntuale definizione degli interventi…” . E ancora: ” da un confronto politico si è sceso a un livello tecnico “.
Evidentemente le garanzie non erano tali se oggi Giuliano mette sul piatto “gli ultimi interventi previsti dall’Accordo”
3. Dei “benefici per il territorio” così come intesi da Giuliano, conosciamo solo le compensazioni monetarie e la sua carriera.
Non sappiamo quante volte venderà ancora Vado per acquisire potere e considerazione ma di certo sappiamo che a pagare saranno i vadesi.