Consiglio Comunale – 31 gennaio 2023
Per ogni Consiglio Comunale motiviamo il nostro eventuale voto contrario a specifiche delibere.
Punto 5
Abbiamo espresso voto contrario perché tale delibera rappresenta un momento cruciale di trasformazione negativa per Vado.
Ad avvalorare questa posizione abbiamo ricordato qualche numero:
- la variante cancellerà circa 130.000 mq di bosco che si trasformeranno in area esclusivamente industriale
- in totale l’ampliamento arriverà a 3 milioni di m3 di rifiuti
- l’altezza massima sarà di 171 metri s.l.m.
Tutto ciò per un intervento che non risolverà alla radice il problema regionale dei rifiuti: le due fasi dell’intervento copriranno il fabbisogno regionale per vent’anni: un tempo che noi riteniamo breve per una comunità.
È corretto non disseminare il territorio di discariche ma neppure è corretto ampliare sine die.
Abbiamo altresì ricordato che il Piano regionale dei rifiuti prevede l’autonomia delle singole Province e della Città Metropolitana, quindi Vado non deve farsi carico ad oltranza dei problemi altrui.
Abbiamo elencato alcuni rilievi al progetto, non esaustivi ma scelti tra quelli più facili e meno tecnici:
Rumore
“Qualora venissero riscontrati valori di non conformità, l’azienda dovrà comunicarlo tempestivamente a Comune e Provincia e predisporre un programma di interventi atti a conseguire il rispetto dei limiti con misure fino alla compensazione”. Tale compensazione non è indicata. Si tratterà di nuove finestre a prova di rumore?
Stabilità
“Le verifiche di stabilità sono state condotte seguendo i criteri previsti … ma… nella valutazione della risposta sismica locale … è stata assunta una categoria topografica T1 senza considerare le sezioni trasversali… ben più acclivi rispetto alle pendenze medie considerate relativamente all’intero versante”. Si è prescritto pertanto che vengano rielaborate le verifiche.
Odori
Il progetto informa che ci sarà un incremento degli odori perché le aree in ampliamento saranno “in posizione molto più prossima ai recettori” rispetto all’attuale discarica.
La VIA così prescrive: “L’effettiva molestia olfattiva nelle varie fasi di preparazione e conduzione dell’impianto dovrà essere meglio quantificata in esito ai monitoraggi, così da definire le opportune misure di compensazione.
Qualora gli esiti del monitoraggio evidenzino il degrado della qualità ambientale presso i recettori esposti, dimostrato da parte del gestore di aver esperito tutti i rimedi disponibili sul mercato, dovrà essere disposta e attuata la ricollocazione del recettore/i a spese del gestore”.
Si noti che i ricettori sono i residenti di via Piave, San Genesio, ‘Na Torre, Nevaè e che col termine “ricollocazione” si intende il trasferimento.
Revamping del TMB (Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti)
L’inizio dei lavori è previsto per “l’autunno successivo al completamento dei lavori di allestimento del 1° sublotto della fase 2”. Se, da parte di EcoSavona e del Sindaco ci fosse maggiore rispetto per la vita quotidiana, il Revamping avrebbe dovuto essere attuato prima di qualsiasi ragionamento sull’ampliamento, a parziale risarcimento di quanto subito fino ad oggi dai residenti.
Paesaggio
I documenti progettuali dimostrano che non ci sarà alcun impatto paesistico derivante dall’ampliamento; secondo foto-inserimenti il versante apparirà perfettamente come prima. Ma quanti anni ci vorranno prima di arrivare a questa situazione? Si noti che, fino ad oggi, l’attuale discarica non è stata rinverdita, perciò le previsioni del progetto sono del tutto inaffidabili.
Fauna minore
Abbiamo citato una denuncia del direttore dell’Area Marina Protetta di Bergeggi, il quale ha informato che l’isola è preda di una colonia di 200 gabbiani: aggressivi, senza predatori, protetti dalla legge, hanno azzerato ogni altra forma di vita animale sull’isolotto: ciò a causa del facile approvvigionamento di cibo presso la discarica.
Inoltre gli strati di guano stanno rendendo il terreno acido e si teme anche per la vegetazione. Insomma la discarica sta mettendo a rischio un habitat che rappresenta una ricchezza non solo per Bergeggi e per Vado, ma per l’intero litorale ligure.
Abbiamo concluso affermando che i rilievi sono noti a tutti e condivisi dal Sindaco, tant’è che in una sua lettera alla Regione tutte queste criticità sono correttamente elencate: “…notevoli impatti e disagi di tipo ambientale urbanistico e sociale riconducibili alle tematiche quali odori, rumori, emissioni in atmosfera, degrado e rottura di tutta la viabilità di accesso alla discarica, traffico veicolare, degrado paesaggistico…”.
“Nel perseguimento del pubblico interesse volto a limitare, mitigare e contrastare i gravosi effetti negativi sul territorio e la popolazione di Vado…”, il Sindaco aveva chiesto solamente entrate adeguate, nessuna limitazione e mitigazione degli impatti.
Siamo sensibili ai conti in ordine e a un bilancio comunale sano, ma abbiamo denunciato la mancanza di equilibrio tra le necessità della comunità: siamo convinti che i soldi non risolvono tutto perché non tutto ha un prezzo: ci sono diritti non commerciabili, non monetizzabili, in primis il diritto alla salute,.
Una seconda serie di motivi di dissenso attengono alla modalità di approvazione della delibera.
Le decisioni sono maturate al riparo dal dibattito pubblico. A tre anni e mezzo dalla presentazione del progetto, ai cittadini non è stata fornita alcuna informazione. Così come il Sindaco aveva colpevolmente taciuto del progetto in campagna elettorale, così ha continuato.
In data 7 giugno 2019 “Memoria e Futuro” aveva presentato un’interrogazione per denunciare la presenza del progetto di ampliamento. In quella occasione il Sindaco aveva risposto: “Sarà cura quindi dell’Amministrazione tenere informato il Consiglio comunale relativamente all’iter autorizzativo”. Neppure questo è stato fatto.
[N.B. Vivere Vado fin dall’inizio – autonomamente – ha comunque seguito l’iter, letto la documentazione e attivato l’unica forma di partecipazione pubblica nel settembre 2020 – https://www.viverevado.it/category/notizie/serata_boscaccio-resoconto/ ]
In sintesi abbiamo votato contro perché :
- la variante necessaria all’ampliamento non risponde ai bisogni della comunità, anzi ne aggrava le servitù.
- la convenzione consente l’ingresso di tanti soldi nel bilancio comunale, del tutto insufficienti a compensare le troppe negatività.
- la comunità vadese è stata esautorata dal suo diritto all’informazione.
Punto 6
Abbiamo espresso voto contrario conseguentemente a quello espresso al punto precedente.
L’ampliamento della discarica comporta che la zona passi da classe acustica III (area di tipo misto con assenza di attività industriali) a classe acustica VI (esclusivamente industriale), con ricadute negative sulla vita quotidiana dei residenti.
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Riportiamo alcuni link ad articoli che hanno ripreso il COMUNICATO STAMPA del gruppo consiliare Memoria e Futuro sul tema discusso in Consiglio: