NUOVE OSSERVAZIONI RIGASSIFICATORE

Nel corso dell’ultimo anno il sottoscritto Movimento politico ha inviato le proprie osservazioni al progetto, ogni volta che la legge gliene ha dato la possibilità.

Decine di altri soggetti pubblici e privati lo hanno fatto a loro volta, ciascuno affrontando temi specifici: ambiente, sicurezza, economia…

A quale scopo? Il senso della norma che prevede le osservazioni è quello di utilizzare le risorse locali, con la loro diretta conoscenza del territorio, per rendere un progetto il più possibile condiviso: nel nostro caso le osservazioni – tecniche, scientifiche, amministrative – hanno permesso un articolato succedersi di integrazioni e modifiche migliorative di parecchi aspetti del progetto (che nella prima versione si era distinto per superficialità e approssimazione).

Quel che non è cambiato è il nocciolo del problema, che continua a vedere contrapposte le rispettive posizioni degli interlocutori: da una parte il Proponente, che “si porta avanti con il lavoro” avendo già attivato procedimenti di esproprio; dall’altra parte il territorio che, pur compatto nel rigettare in toto la proposta, sta responsabilmente utilizzando lo strumento delle osservazioni, col rischio di poter sembrare acquiescente ad esso, una volta risolti specifici problemi.

Si tratta di una lettura sbagliata che induce a pensare che tutto sia sotto il controllo di una regia capace di guidare con equilibrio la coppia di cavalli in corsa verso due diverse mete, sorpassando la protesta.

Questa situazione, tragicamente surreale, poggia su due fatti:

  • La scelta del sito di Vado. che non è frutto di un’analisi delle opzioni possibili (compresa l’opzione zero) ma è arbitrariamente definita come “l’unica alternativa che garantisca la sussistenza dei tre requisiti essenziali” alla realizzazione del progetto. E, aggiungiamo noi, agli interessi di SNAM.
  • Non si vuole capire che per tutti gli attori del territorio nessuna modifica migliorativa farà mai accettare il progetto perché nessuna risposta può essere tranquillizzante circa le ripercussioni negative dell’impianto sulla salute e sulla sicurezza delle persone, nonché sulle matrici ambientali; perché tutta la storia è figlia di un’imposizione politica che vorrebbe ancora una volta trasformare i cittadini in sudditi obbedienti.

Per queste ragioni siamo convinti che il confronto con SNAM ormai sia sterile: ai fini del nostro obiettivo l’interlocutore giusto è la politica. E purtroppo a Vado abbiamo esperienza di tutti i raggiri, gli artifici che la politica sa mettere in atto per imporre un’opera avversata dalla popolazione. Abbiamo esperienza di come le valutazioni dei tecnici del territorio siano state guardate con sufficienza se non irrise dai tecnici dei Proponenti, salvo poi risultare perfettamente confermate alla prova dei fatti: vedasi l’erosione della spiaggia tra Vado e Savona iniziata nel levante di Vado e destinata a compromettere l’intera spiaggia.

Per queste ragioni Vivere Vado oggi, per la prima volta, esce dal teatrino presentando questo scritto invece di osservazioni puntuali.

Siamo consapevoli di non poterci attendere risposta da SNAM, ma tanto dovevamo comunicare affinché questo nostro sopravvenuto silenzio non fosse interpretato come disinteresse o, peggio, come raggiunta accettazione del progetto.

Qui il testo integrale inviato al MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA DIREZIONE GENERALE VALUTAZIONI AMBIENTALI: osservazioni-rigassificatore_2024_10_27.pdf

 


RIGASSIFICATORE: RIMANIAMO IN ALLERTA

Domani, 27 ottobre, è la data delle elezioni regionali e della di scadenza per la presentazione delle osservazioni al progetto rigassificatore.

È il momento opportuno per fare il punto.

IERI

Il risveglio di una comunità

Nell’agosto 2023 la protesta popolare è nata per opporsi al progetto voluto dal presidente Toti, che ha proposto la Liguria per accreditarsi presso Meloni, e dal sindaco Giuliano che ha dato disponibilità al progetto per accreditarsi presso Toti; in ciò è stata sostenuta da una Giunta e da una maggioranza targate PD:

TUTTI loro sapevano del progetto, TUTTI loro hanno taciuto.

Il PD savonese – con rare eccezioni – si è tenuto ben lontano dalla protesta dichiarando di non essere il partito del NO e limitandosi a proporre modifiche progettuali di dettaglio. (Tra gli altri che contano in provincia, Confindustria dichiarò essere una follia pensare di fare a meno del rigassificatore, e precisamente di collocarlo a Vado).

Questo per dare un’idea dei due fronti.

Al consolidarsi della protesta e all’avvicinarsi delle elezioni amministrative, il PD ha capito che era necessario aggregarsi al NO per mantenersi in sella; e così, ecco il cambio di campo: dichiarazioni di appoggio alla protesta e, per qualche audace, presenza alle manifestazioni: prima defilato poi sui palchi: un ripensamento apprezzabile se fosse stato presentato per quel che era, senza spergiurare di essere sempre stati lì.

Dalla primavera, l’affare Toti e la prospettiva di elezioni regionali anticipate hanno offerto anche alla destra l’occasione propizia per proclamare il proprio NO.

OGGI

Il ruolo assunto dalla politica

Ecco le diverse posizioni delle diverse liste sul tema rigassificatore.

 

Liguri a testa alta, Andrea Orlando

Dovrà dirsi no anche all’impianto di rigassificazione a Vado Ligure e all’ampliamento del sito di Panigaglia per il quale va prevista la dismissione“. (pag. 50)

Uniti per la Costituzione, Nicola Morra

No al rigassificatore di Vado e sì al gas russo!” (pag.1)

Democrazia Sovrana Popolare, Francesco Toscano

No al rigassificatore di Vado Ligure. DSP è schierata fin dall’inizio contro questo progetto: né qui, né altrove. No al deturpamento del territorio, no al finto ecologismo della ‘green economy’. I cittadini non devono pagare le conseguenze delle scelte scriteriate di politica estera”.

 

Al lavoro per la Liguria, Marco Bucci

Il rigassificatore non è citato.

 

Non abbiamo reperito i programmi delle seguenti liste:

Partito Comunista dei Lavoratori, Marco Ferrando

Per l’Alternativa, Nicola Rollando

Partito Popolare del Nord, Maria Antonietta Cella

Indipendenza, Alessandro Rosson

Forza del Popolo, Davide Felice

 

Come si vede, mancando l’approfondimento (pure a disposizione per la quantità delle osservazioni)  è difficile capire come si muoveranno le liste contrarie per fermare il progetto.

Sappiamo però che cosa dovremo fare noi, associazioni e cittadini contrari all’impianto.

DOMANI

La palla ancora ai cittadini

Dovremo stare col fiato sul collo a chiunque sarà presidente.

Vivere Vado ribadirà con forza che il rigassificatore non deve venire qui né restare a Piombino, perché in entrambi i casi la collocazione è troppo vicina all’abitato e perché non siamo nimbysti: sarebbe vergognoso vincere sulle spalle di un territorio martoriato come il nostro e che come il nostro ha lottato per far valere i propri diritti: una guerra tra poveri umilia chi la combatte e fa il gioco di chi vuole continuare ad agire in dispregio della volontà popolare.

Finora sono state le associazioni, le persone comuni a tutelare il territorio studiando i documenti, autotassandosi per organizzare convegni e manifestazioni: sono loro, siamo noi, che dobbiamo resistere ad oltranza, anche in barba al Decreto Sicurezza.