A PROPOSITO DELLA NUOVA VIA TRIESTE, INAUGURATA IERI

Un benvenuto alla nuova strada, che permette un più agevole e sicuro collegamento tra la via Piave e la via Aurelia; plaudiamo ai lavori ben condotti e portati a termine nei tempi previsti grazie alle competenze dei progettisti e delle maestranze; ringraziamo gli amministratori che l’hanno ottenuta.

Ci sembra che queste caratteristiche siano più che sufficienti per la sua approvazione da parte dei cittadini vadesi.

Perciò non capiamo perché non ci si possa accontentare di questo risultato, e si debbano invece eludere o travisare dati di fatto incontrovertibili, come quelli seguenti.

1. Nessuno degli intervenuti all’inaugurazione ha ricordato il perché di quest’opera. Lo facciamo noi.
Nei primi mesi del 2009 l’Amministrazione Giacobbe-Giuliano aveva concordato con Autorità portuale la cessione della vecchia via Trieste affinché la utilizzasse a fini esclusivamente portuali.
In cambio, l’Autorità avrebbe dovuto costruire una strada alternativa.
Purtroppo i tempi sono slittati, e quando la vecchia strada è stata chiusa al traffico cittadino (12 dicembre 2019, data di inaugurazione della piattaforma)la nuova strada era di là da venire.
Ragione per cui, per oltre 4 anni i cittadini hanno dovuto accontentarsi di una viabilità provvisoria, alquanto sgarrupata.
Oggi finalmente Vado riceve quanto pattuito nel 2009.

2. A differenza di quanto affermato da più parti, il nuovo tracciato non separerà ulteriormente il traffico leggero da quello pesante; come fino a ieri, ospiterà sia l’ordinario traffico leggero (collegamento tra l’interno e il litorale) sia quello pesante ( attratto dagli insediamenti presenti sul litorale).

CONCLUSIONE
Quali i motivi per travisare i fatti e/o millantare successi lontani dai propri limiti?
La risposta ai lettori.

 

 

 

NON CI RESTA CHE … RIDERE (in Via Sabazia)

NON CI RESTA CHE… RIDERE
Due anni di cantiere (se tutto procederà come previsto) sono lunghi; avremo perciò tutto il tempo per continuare ad argomentare sull’insensatezza di questo progetto.
Abbiamo però deciso di alleggerire gli animi con un po’ di ironia: ecco il perché dello striscione, la cui foto ha già fatto il giro dei social.
Sì, lo striscione “dantesco” è stato opera nostra e, orgogliosamente,
aveva la nostra firma.
Oggi ne rivendichiamo la paternità dalle nostre pagine.
Riguardo alla breve permanenza di esposizione, informiamo che ieri mattina, alla riapertura del cantiere, il direttore dei lavori lo ha fatto rimuovere: eravamo ben consapevoli di questa conseguenza, ma ci è piaciuto fare una cosa in grande, e quello era l’unico spazio adatto.
Lo striscione è ancora in mano nostra e contiamo di poterlo riutilizzare a breve in nuove forme.
Grazie ai tanti che, riconosciutisi nella protesta, lo hanno apprezzato.

LAVORI IN ZONA VIA SABAZIA PER L’ ELIMINAZIONE DEL PASSAGGIO A LIVELLO

I molteplici e improvvisi disagi causati dal cantiere (abbiamo già informato che durerà un paio d’anni) stanno giustamente provocando la ribellione dei vadesi, in primo luogo dei residenti in zona che, in mancanza dei responsabili politici di questa scelta (sindaco e Giunta), scaricano la loro rabbia sugli Uffici comunali, specie sul Comando della Polizia Municipale, che finiscono per fare da parafulmine.

Anche Vivere Vado ha fatto le sue rimostranze e sollecitato con forza l’accoglimento di alcune proposte affinché i disagi siano alleggeriti.

Il Comandante Cerveno ci ha assicurato di avere chiara consapevolezza del problema, di aver già profuso il suo massimo impegno, ma di  non poter influire sul cronoprogramma  e sulle modalità del lavoro.

Ha comunque dato la disponibilità a valutare l’attuazione, con la massima urgenza, di due nostre richieste:

recuperare in zona normali parcheggi, a scapito di quelli a disco orario o a pagamento (scelta da condividere con il Commissario Straordinario);

modificare/integrare la segnaletica orizzontale sul piazzale antistante il Supermercato IN’S dove l’aumento del traffico, per di più in assenza di dissuasori di velocità, provoca problemi alla sicurezza dei pedoni.

Aspettiamo fiduciosi i risultati.

 

CONCLUSIONE

A noi cittadini non resta che armarci di pazienza e subire le scelte dissennate della passata amministrazione; ma anche cominciare a riflettere prima di confermare fiducia a certi esperti amministratori che oggi si candidano a proseguire nella mala gestione di Vado.

TUTTO VA PER IL MEGLIO A VADO… SULLE PAGINE DEI GIORNALI

 

La narrazione immaginifica dei fulgidi destini della città di Vado, cui ci aveva abituato Monica Giuliano, continua per inerzia sulle pagine locali de “Il Secolo XIX” ma anche sui profili facebook della lista Gilardi “Vado, Prima” in perfetta assonanza e continuità; sembra che si voglia eliminare dalla memoria l’ingloriosa fine della passata amministrazione e mettere tra parentesi questo lungo periodo di limbo istituzionale che ci porterà alle elezioni nella prossima primavera.

Questa volta si parla dell’avvio lavori per l’eliminazione del passaggio a livello di via Sabazia e la conseguente realizzazione di una bretella stradale, di un sottopasso ecc.; e se ne parla come se il nuovo intervento fosse il segno di una svolta epocale a vantaggio dei vadesi. Crediamo che questa narrazione sia molto tossica e poco rispettosa dell’intelligenza dei cittadini (e lettori) vadesi.

Al di là della questione dell’informazione in generale, vogliamo esprimere il nostro parere in merito al contenuto dell’articolo:

  • I vantaggi dell’intervento per RFI e AdSP sono innegabili, e l’articolo li espone correttamente.
  • Sono invece del tutto infondate le valutazioni circa le positive ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla vivibilità dei vadesi, così indicate:

– ” liberazione dai disagi di dover aspettare il passaggio dei treni”

– ” le auto potranno salire direttamente da via Ferraris tramite una rampa”

– ” pedoni e ciclisti avranno a disposizione un sottopasso…”.

(Evitiamo per il momento di parlare di barriere fonoassorbenti perché è un capitolo pieno di ombre; siamo certi che si tratterà, ancora una volta, di un tentativo di riduzione del danno).

Potrebbe trattarsi di un elenco di miglioramenti solo per chi non conoscesse la città, che invece risulta divisa in due, con un quartiere in trappola dall’oggi al domani, e per di più senza aver ricevuto alcun preavviso che consentisse qualche azione di autotutela. Quartiere vitale, che ospita il nido, la scuola materna, il Centro socio-sanitario, parecchie aziende ed esercizi commerciali, un’area giochi (non più accessibile dall’apertura del cantiere); e in cui l’amministrazione Giuliano ha previsto la realizzazione della futura scuola media.

Chi è transitato in zona in questi due giorni ha potuto registrare un dissenso diffuso.

Ma siamo solo all’inizio e avremo tempo di abituarci ai giri dell’oca, senza illuderci di tempi brevi e interventi indolori: il cantiere durerà un paio di anni.

Il tempo giusto per predisporre uno studio urbanistico complessivo che cerchi di guarire questa ferita con un ripensamento della funzione futura della zona, se non vogliamo marginalizzarla per sempre.

 

P.S. La soluzione ottimale per consentire al porto di lavorare in tranquillità e per lasciare margini di autonomia alla città, sarebbe stata quella di un raccordo ferroviario diretto dal porto alla linea Genova- Ventimiglia: soluzione prospettata all’inizio della faccenda Maersk, e dimenticata da chi l’aveva firmata.

Qui il resoconto dell’intervento del capogruppo di Memoria e Futuro in Consiglio Comunale sul tema dell’eliminazione del passaggio a livello di Via Sabazia nella primavera ’22 quando venne discusso e rilasciato il parere del Comune di Vado sull’opera.