COMUNICATO VIVERE VADO SU LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE IN VIA XXV APRILE

31 AGOSTO 2021 AGGIORNAMENTO LAVORI VIA 25 APRILE
In data 27 agosto il responsabile del settore Lavori Pubblici ha determinato la risoluzione del contratto con l’impresa appaltatrice per gravi inadempimenti delle obbligazioni contrattuali nonché degli ordini di servizio emessi dal Direttore dei lavori.
LEGGI LA DETERMINA:
14 luglio 2021 COMUNICATO VIVERE VADO SU LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE IN VIA XXV APRILE
Parecchi residenti e commercianti della zona si sono da tempo rivolti a noi per chiedere notizie sulla tardiva conclusione dei lavori, che comportano parecchi disagi.
Nel frattempo, nonostante le smentite, persistono voci circa il fallimento del Consorzio che si è aggiudicato la gara.
Ci siamo attivati per avere notizie aggiornate e possiamo confermare quanto segue:
1. Il rallentamento dei lavori è stato causato, in un primo momento, da situazioni contingenti del personale.
2. Ad oggi l’impresa esecutrice è ancora nei tempi previsti per la fine lavori.
3. Sono infondate le notizie del fallimento, ma reali le difficoltà finanziarie del Consorzio, che sta cercando strade per superarle.
A fronte di recenti verifiche aggiungiamo che:
– Il progettista ha emesso recentemente due ordini di servizio indirizzati all’accelerazione dei lavori e all’incremento del personale
– In questi giorni, con l’arrivo degli autobloccanti, si procederà finalmente alla pavimentazione di via 2 giugno.
Confidiamo che l’Amministrazione Comunale mantenga alta l’attenzione sul problema affinché la prosecuzione dei disagi non vada oltre il tempo strettamente necessario.
Anche Vivere Vado si terrà e vi terrà informati.

Cingolani specchietto per le allodole vadesi

Il Movimento politico Vivere Vado si associa alla critica dei Comitati locali nei confronti del Ministro Cingolani, che probabilmente ha dato la sua adesione formale al convegno avendo letto solo il titolo.
Sottolineiamo però che la responsabilità maggiore è di Tirreno Power che, dopo quanto scritto nel progetto di potenziamento, continua con comunicati ingannevoli che puntano a farsi percepire come positiva responsabile del processo di reindustrializzazione e oscurare, così, il ruolo di storica inquinante.
Aggiungiamo che tale processo di reindustrializzazione, unanimamente considerato a favore del territorio, a un paio d’anni dalla sua partenza registra ancora impatti bassissimi sull’occupazione, benché sia sbandierato da più parti, capofila l’Amministrazione vadese, come volano della ripresa economica.
Il Sindaco potrebbe rendere finalmente pubblici i dati certificati dal centro per l’impiego? Così ognuno potrebbe valutare la validità delle ricette propagandate come salvifiche.

ENNIO ROSSI E LA VADO DELLE MERAVIGLIE

PAROLE PAROLE PAROLE…

Fedele al proprio stile della politica degli annunci, l’Amministrazione vadese coglie l’ennesima occasione per raccontarci la favoletta del Mulino bianco, che ammanta di rosee illazioni la totale assenza di dati positivi.

Commentiamo alcune affermazioni dell’assessore Rossi.

1. La “ritrovata vivacità del mercato immobiliare e del commercio” non ha alcun elemento oggettivo a supporto: si chiede al lettore un atto di fede.

2. Il “welfare di primordine” è una realtà a doppia faccia: è vero che i nostri Servizi sono finanziati con entrate impensabili altrove (derivanti dall’ impatto delle discariche, riconosciuto dalla legge), ma la loro attività è tanto più alta quanto più sono presenti problemi economico-sociali da risolvere.

3. “Finalmente si trova anche lavoro… Nuovi insediamenti produttivi stanno via via arrivando nelle aree industriali dismesse” anche grazie al volano della piattaforma che l’Amministrazione ritiene stia creando sistema, sinergia.

Non c’è dubbio che l’operatività di una grande opera, così come l’apertura di un piccolo esercizio di vicinato abbiano oggettive ripercussioni positive sugli occupati, bisogna considerare però almeno altri due fattori: la quantità e qualità di tale occupazione, e le ripercussioni negative.

Per il primo fattore (quantità e qualità di nuovo lavoro) i numeri si potrebbero conoscere senza grossi problemi (le assunzioni sono registrate in una banca dati nazionale), inoltre il Sindaco Giuliano si è a più riprese impegnata a fornire un report dettagliato sugli andamenti dell’occupazione a Vado … salvo poi dimenticarsi di farlo e reagendo sdegnata quando le veniva ricordato.

Per il secondo fattore (ripercussioni negative conseguenti alle nuove attività insediate), è decisamente più difficile analizzarne le dimensioni anche se – ad esempio – gli impatti dirompenti in termini di erosione del litorale e di danni alle connesse attività, sono molto evidenti, tuttavia il vulcanico Ennio Rossi si improvvisa demografo e – anche se l’assessore non lo esplicita – dalle sue parole si evince che la piattaforma abbia benefici influssi anche sulla felicità coniugale e sembri originare una forte ripresa della fertilità di coppia testimoniata dall’apertura di negozi per bambini.

Dal canto nostro siamo convinti che non serva una acutissima capacità di analisi per vedere che non si fa altro che spendere ingenti somme per cercare di tappare i guasti provocati da interventi invasivi sulla natura in cambio di non meglio precisati vantaggi per la collettività ancora tutti da dimostrare e siamo altrettanto convinti che una buona amministrazione si distingua anche dalla sua capacità di portare dati concreti a sostegno delle proprie affermazioni rispettando l’intelligenza dei cittadini.

UN PO’ DI CHIAREZZA SUI RIPASCIMENTI DELLE SPIAGGE VADESI.

 

Dalle parole del vicesindaco, i due distinti interventi di ripascimento sembrano un tutt’uno.
In realtà solo quello a ponente della Spiaggia Libera Attrezzata è stato eseguito dal Comune: una povera pezza, tanto doverosa quanto destinata a staccarsi presto, che non consentirà la riapertura del Lido di VADO, a differenza di quel che induce a pensare la dichiarazione del vicesindaco.
Diverso il caso del ripascimento presso i BAGNI KARIBU, a carico di Autorità di Sistema Portuale, e primo lotto di un intervento più strutturale che prevede anche la realizzazione, a partire da fine estate, di 2 dighe soffolte, di cui solo con gli anni si scoprirà l’utilità o no.

È previsto inoltre un pennello, che il vicesindaco indica alla foce del torrente Segno (secondo un vecchio progetto di Autorità Portuale), e che a noi risulta essere stato ripensato alla foce del Rio Valletta, allo scopo di permettere lo sbocco dei due corsi d’acqua, altrimenti destinati all’insabbiamento; anche l’eccesso di sabbia costituisce un problema.

 

Posti questi chiarimenti, non dimentichiamoci che si tratta, tutti, di interventi tampone a riduzione del danno provocato dalla piattaforma e che si risolveranno solo con la realizzazione della nuova diga foranea, che salverà le spiagge di Vado allontanando l’erosione a quelle di Savona: mors tua vita mea.

Il compiacimento è quindi del tutto fuori luogo: il  Comune, già condannato per l’erezione del muro a difesa della Spiaggia Libera, primo tentativo tanto urgente quanto maldestro di salvare il salvabile, dovrebbe esprimere solo preoccupazione: Vivere Vado ha ben chiaro in memoria che è il primo responsabile di questa situazione, emblema della presunzione umana e della cattiva politica, che strappa il consenso ai cittadini con bei rendering e belle parole, e poi li frega in corso d’opera: altro che realizzazione su pali!!

 

Meglio tardi che mai? In questo caso è proprio tardi purtroppo!

Nel gennaio 2008 in vista della consultazione popolare sulla Piattaforma Maersk un gruppo di stabilimenti balneari vadesi hanno scritto un documento a favore della realizzazione della Piattaforma Maersk in cui si leggeva “l’impatto ambientale della piattaforma sarà mitigato dalle opere del masterplan, dalle modalità di costruzione e dalla tempistica … la salvaguardia e la sistemazione dell’arenile sono garanzia per la nostra attività.”

Oggi leggiamo sulla stampa savonese che l’associazione balneari sta protestando per i fenomeni erosivi che da Vado  si stanno estendendo al litorale savonese con grave danno all’economia turistica; purtroppo in questo caso non vale l’adagio “meglio tardi che mai”.

Negli ultimi vent’anni in tanti hanno voluto credere alle promesse di Sindaci e Autorità Portuali, di Maersk e di altri promotori della Piattaforma su mitigazioni dell’impatto ambientale e sulla occupazione.  La presa di contatto con la realtà sta forse avviandosi.